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    Seduta straordinaria

    Vi informiamo che giovedì 16 dicembre, durante la seduta straordinaria del Consiglio del nostro Municipio dedicata alla Roma-Lido, è stata approvata all’unanimità la Mozione n. 39, che impegna il Presidente Falconi e la Giunta ad attivarsi presso la Regiona Lazio e il Comune di Roma al fine di sollecitare la risoluzione delle numerose criticità riscontrate nelle ultime settimane. E’ stata richiesta inoltre l’istituzione di un Osservatorio permanente che sia di raccordo con tutte le Istituzioni e gli Enti competenti per il monitoraggio della qualità del servizio e l’avanzamento di tutti i cantieri previsti per il miglioramento della tratta, tra cui il completamento delle stazioni già iniziate (Acilia Sud e Tor di Valle) e la nostra fermata, da tempo prevista nel P.R.G. di Roma Capitale e già finanziata.

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    Accordo di collaborazione tra la Regione Lazio e Roma Capitale

    Inseriamo in allegato l’Accordo di Collaborazione tra la Regione Lazio e Roma Capitale, finalizzato al potenziamento infrastrutturale della linea ferroviaria “Roma – Lido di Ostia”. A pagina 12 è menzionata la nostra fermata, che Roma Capitale si è resa disponibile a finanziare.Ovviamente a noi ciò non basta, perché negli articoli relativi all’attuazione dell’accordo in questione la nostra fermata non è contemplata e quindi è prevista solo nelle intenzioni ma non nella parte realizzativa. Ancora una volta auspichiamo pertanto l’indizione di quel Tavolo Tecnico specifico per la fermata Giardino di Roma – di cui si è parlato durante l’ultima Commissione regionale Mobilità – per passare finalmente alla fase progettuale-esecutiva.

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    Chiarimenti convenzione del 92

    Nella prima metà di febbraio si è svolta una riunione per via telematica tra il Comitato di Quartiere Giardino di Roma 2017 e l’Assessore Alessandri della Regione Lazio per discutere in merito alla nostra fermata Ancora una volta è stato erroneamente affermato che la fermata fu inserita nella Convenzione urbanistica del 1992 tra il costruttore e Roma Capitale. Ancora una volta siamo costretti a chiarire che in nessuna pagina della Convenzione urbanistica del 1992 era prevista la Fermata Giardino di Roma. Se si vuole fare un buon servizio ai cittadini bisogna essere precisi, soprattutto quando si vuole rappresentare il quartiere. Se la fermata fosse stata prevista dalla Convenzione il costruttore avrebbe dovuto realizzarla o pagare i relativi oneri. In realtà la fermata è stata prevista dal PRG nel 2003 e non nella Convenzione come ha affermato il Sig. Emilio Tripodi. Se c’è ancora confusione su questo è normale che anche gli Enti che si devono occupare della realizzazione della fermata si confondano e inizino con lo scaricabarile. Affermare che l’opera è in Convenzione cambia tutte le carte e implica un ruolo più attivo da parte di Roma Capitale che, invece, non è l’unica a poter e dover fare qualcosa visto che non è proprietaria della tratta Roma-Lido. Ribadiamo che la Regione Lazio, quale proprietaria della tratta Roma-Lido, e Astral, quale società che gestisce la tratta stessa, possono tranquillamente attivarsi per convocare un Tavolo Tecnico senza dover aspettare l’impulso di Roma Capitale. Non è obbligatorio attendere l’iniziativa di Roma Capitale e se la Regione Lazio vuole che quest’ultima faccia partire l’iter amministrativo che porti all’inserimento in bilancio dei soldi già vincolati per la realizzazione della nostra fermata – che, badate bene, non derivano da oneri di urbanizzazione specifici per la fermata Giardino di Roma, come forse ha pensato l’assessore Alessandri, ascoltando Emilio Tripodi – è bene che non rimanga attendista. Preghiamo il Comitato di non alimentare questa ambiguità. Continuare a dire che l’iniziativa sulla fermata deve partire esclusivamente da Roma Capitale equivale a dire che la Regione nulla può e che, se Roma Capitale rimane inerte, allora non ci sono altre vie per procedere con la realizzazione della nostra fermata. Questa ipotesi è tutta da dimostrare. Ovviamente, a noi non interessa dire chi è nel giusto, ma ci piacerebbe evitare che si forniscano alibi a favore dell’uno o dell’altro Ente che potrebbero incentivare l’inerzia.